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BEATRICE CÈNCI

STORIA DEL SECOLO XVI
DI
F. D. GUERRAZZI

PISA A SPESE DELL'EDITORE

1854.

Questa Edizione è posta sotto la tutela delle leggi relative.—Per cuisi avranno per contraffatti quegli Esemplari non muniti della firmadell'Editore.

Tip. Vannucchi.

A

MASSIMO CORDERO
MARCHESE DI MONTEZEMOLO, SENATORE DEL REGNO

_Non potendo in altro modo sdebitarmi dell'amicizia, che malgradol'asprezza della fortuna e la malignità degli uomini, tu, nobileveracemente, mi conservasti, questo mio libro intitolo al tuo nome, edesidero tu lo abbi caro.—Sta sano.

Bastia, 20 novembre 1853

A TORINO.

Aff.mo Amico

F.D. GUERRAZZI

INTRODUZIONE

              Amoroso ti versa a raccontare
                 Questa storia di pianto, o pianto mio.
                                              ANFOSSI.

Io quando vidi la immagine della Beatrice Cènci, che la pietosatradizione racconta effigiata dai pennelli di Guido Reni, considerandol'arco della fronte purissimo, gli occhi soavi e la pacatatranquillità del sembiante divino, meco stesso pensai: ora, comecotesta forma di angiolo avrebbe potuto contenere anima di demonio? Seil Creatore manifesta i suoi concetti con la bellezza delle cosecreate, accompagnando tanto decoro di volto con tanta nequiziad'intelligenza non avrebb'egli mentito a se stesso? Dio è forse uomo,per abbassarsi fino alla menzogna? I Magi di Oriente e i Sofi dellaGrecia insegnarono, che Dio favella in lingua di bellezza. La etàghiacciata tiene coteste dottrine in conto di sogni, piovuti dal cieloin compagnia delle rose dell'aurora: lo so. Serbi la età ghiacciata isuoi calcoli, a noi lasci le nostre immagini; serbi il suoargomentare, che distrugge; a me talenta il palpito che crea. Ipellegrini intelletti illuminano di un tratto di luce i tempiavvenire; per essi i fati non tengono i pugni chiusi; su l'oceanodello infinito appuntando gli occhi della mente, scorgono i secolilontani come l'alacre pilota segnala il naviglio laggiù in fondo, doveil mare si smarrisce col firmamento. A questi sogni divini, che cosaavete sostituito voi, uomini dal cuore arido? La verità, voi dite.Sia; ma la dottrina di cui ci dissetate è tutta la verità? È ellaeterna, necessaria, invincibile, o piuttosto transeunte e mutabile?No; le verità che deturpano la creatura non formano la sua sostanza,del pari che le nuvole non fanno parte del cielo.—O giovanigenerazioni, a cui io mi volgo; o care frondi di un albero percossodal fulmine, ma non incenerito, Dio vi conceda di credere sempre ilbello ed il buono pensieri nati gemelli dalla sua menteimmortale;—due scintille sfavillate ad un medesimo punto dalla suabontà infinita—due vibrazioni uscite dalla stessa corda della liraeterna, che armonizza il creato.

Così pensando io mi dava a ricercare pei tempi trascorsi: lèssi leaccuse e le difese; confrontai racconti, scritti e memorie; porsi leorecchie alla tradizione lontana. La tradizione, che quando i Potentiscrivono la storia della innocenza tradita col sangue, che le trasserodalle vene, conserva la verità con le lacrime del popolo, e s'insinu

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