VIAGGIO PEL LAGO DI COMO


VIAGGIO
PEL
LAGO DI COMO

DI

POLIANTE LARIANO.

COMO

PRESSO CARLANTONIO OSTINELLI
STAMPATORE PROVINCIALE
1817.


PREFAZIONE.

Al forastiero, che dottamente curiosoviene a visitare l'inclita Como per indiintraprendere il delizioso viaggio del massimoLario, non può per nostro avvisoriescir discaro, che prima di porgergli ladescrizione del Lario del conte GiambattistaGiovio, gli si offra qualche rapidocenno sull'antica storia di questa gloriosaCittà, ed alcuna notizia eziandio dei moltiinsigni cui ella diede i natali, e di quantoinfine v'ha in essa che si meriti considerazione.Però noi stimiamo prezzo dell'operail farci a brevemente fornirglisiffatte cognizioni, che principalmentedall'opere del mentovato Conte andremdesumendo; al che siamo spinti ancora[iv]dal por mente, che ove per avventurail lago burrascoso gli interdica la navigazione,avrà così di che ben impiegarl'ore di sua dimora in Como.

§. I.

L'origine della Città di Como perdesi,al pari di quella di quasi tutte lealtre Città d'Italia, fralle tenebre dellapiù rimota antichità. Cajo Plinio Seniorene conservò bensì l'opinion di Catone,che attribuì la fondazion di Como agliOrobj; ma lo stesso Catone confessavapoi d'ignorare onninamente qual si fossequesto popolo, nè di gran momento èla sentenza di Cornelio Alessandro, ilquale stimò gli Orobj derivati dai Grecianche per l'interpretazione del nome,che in greca favella suona abitatori deimonti. Altri celebri eruditi studiaronsi ditrovare onde le genti Orobie discendessero;ma troppo mal fermo fu il risultamentodelle loro investigazioni: per la[v]qual cosa noi ci accontenteremo di riteneretanto più antica, quanto più imperscrutabilel'origine di Como.

Insiem cogli Orobj vennero in seguito,come ne attesta Livio, ad occupar leterre del Lario gli Etrusci o Toscani; iquali poi nell'anno 600 avanti l'Eravolgare sconfitti da Belloveso, nipote diAmbigato che reggeva la Gallia Celticaai tempi di Tarquinio Prisco, dovetteroritirarsi fra quelle contrade, che guardanol'oriente dell'alpi e volgonsi almezzogiorno: e di tal modo nella regionComasca si stabilirono i Galli Bellovesianiche già Insubri erano denominati,conservandosi però Como per più secoliun popolo distinto ed indipendente nelgoverno di se stesso.

Ma nell'anno di Roma 557 MarcoClaudio Marcello trionfando degli Insubrie de' Comaschi rese Como soggetta aldominio di Roma. Como sotto i Romanisalì in grande dignità acquistando da[vi]prima in parte, poi in tutto i diritti ele prerogative della Romana cittadinanzasino a sollevarsi dalla condizione di sudditaa quella di partecipe della sovranità.E qui è bello il ricordare i nomi diPompeo Strabone, padre del gran Pompeo,di C. Scipione, e di Giulio Cesare;perocchè tutti a gara la favorirono el'onorarono. Notisi altronde contro l'asserziondell'Enciclopedia all'articolo Como,che i Romani chiamarono questacittà Novum Comum per ciò solo, ch'essivi dedussero nuove colonie, onde ristorarladai danni, che i Reti vi avevanocagionati.

Como istette con Roma; finchè venutal'Italia in poter de' barbari, colla cadutadell'impero Romano nell'occidente,dovette anch'essa, partecipando alle comunisciagure, passar prima sotto il dominiode' Goti, poi sotto quello deiLongobardi, indi sotto i Franchi, e

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