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PAOLO VALERA

DAL CELLULARE A FINALBORGO

ILLUSTRATO DA G. ZUCCARO

Non è quello che si è sofferto noi quello che più mi pesa, ma quello che si è fatto soffrire agli altri.

FEDERICO CONFALONIERI.

MILANO

TIPOGRAFIA DEGLI OPERAI (SOC. COOPERATIVA)

Corso Vittorio Emanuele 12-16

1899

ALLA

MIA BUONA MARIA

__L'inverniciatore descrive il camerotto di S. Fedele.__

Ho sempre avuto la fortuna di trovare sul cammino della vita deisimpatizzatori o delle persone che mi volevano bene prima diconoscermi. Al Cellulare, nello stanzone di «carico e scarico», mi siregistrava e mi si salutava come un personaggio di casa. Mi siricordavano episodii della mia vita cui io avevo completamentedimenticati. Come quello di essere stato alloggiato in una cella comescrittore scollacciato o come un égoutier della penna.

Tra gli impiegati che volevano assolutamente essermi utili, era ungiovinetto alto, elegante, con una bella faccia illustrata dai baffisuperbi e chiari e illuminata dalla lucentezza degli occhioni neri incampo azzurro. L'unghia lunga del mignolo e la cravatta di foulard apalloncini gialli sul fondo solferino pallido, e i manichini che gliuscivano candidi dalle maniche, gli davano l'aria di gran signore.

—Se le occorre qualche cosa non mi dimentichi.

Lo ringraziai con la voce turbata dalla gentilezza. Era unaconsolazione trovare chi non aveva paura di stendervi la mano nellegiornate di Bava Beccaris. Prima dell'arresto passavo per le vie comeun fantasma che faceva germogliare in coloro che mi conoscevanoun'interrogazione:

—Come, non è ancora stato arrestato?

Gli intimi sgusciavano via come ombre. Era in tutti lo spavento dicompromettersi. Se l'imprudenza mi faceva fermare qualche amico,l'amico diventava smorto e mi diceva, con l'orologio in mano, chedoveva correre in qualche luogo.

Domandai subito una stanza a pagamento. Era troppo tardi. Le stanze dilusso erano state tutte prese dai deputati, dai giornalisti e dallepersone facoltose che mi avevano preceduto. Ma non dovevopreoccuparmene. L'impiegato che mi voleva bene se ne sarebbe occupatocome di una cosa personale. Per il momento bisognava accomodarsi comesi poteva, perchè il Cellulare non era mai stato così pieno.

—Ha dei libri?

—Neppure uno! Mi hanno sorpreso ieri mattina in letto e nellaconfusione mi sono dimenticato di insaccocciare un po' di munizioneintellettuale.

—Non ci pensi, stia tranquillo. Parlerò io al bibliotecario e verràimmantinenti a portarle volumi che le piaceranno. Dei romanzi che holetto io e che le faranno passar

...

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