VITTORIO ALFIERI


TRAGEDIE


A CURA
DI

NICOLA BRUSCOLI


VOLUME SECONDO

marchio tipografico

BARI
GIUS. LATERZA & FIGLI
TIPOGRAFI-EDITORI-LIBRAI
1946


OTTAVIA


 
 

INDICE

 
 

Atto primo
Atto secondo
Atto terzo
Atto quarto
Atto quinto



PERSONAGGI

Nerone.
Ottavia.
Poppea.
Seneca.
Tigellino.


Scena, la Reggia di Nerone in Roma.


ATTO PRIMO

SCENA PRIMA

Nerone, Seneca.

 

Seneca

Signor del mondo, a te che manca?

Ner.

Pace.

Seneca

L'avrai, se ad altri non la togli.

Ner.

Intera
l'avria Neron, se di abborrito nodo
stato non fosse a Ottavia avvinto mai.

Seneca

Ma tu, de' Giulj il successor, del loro
lustro e poter l'accrescitor saresti,
senza la man di Ottavia? Ella del soglio
la via t'aprí: pur quella Ottavia or langue
in duro ingiusto esiglio; ella, che priva
di te cosí, benché a rival superba
ti sappia in braccio, (ahi misera!) ancor t'ama.

Ner.

Stromento giá di mia grandezza forse
ell'era: ma, stromento de' miei danni
fatta era poscia; e tal pur troppo ancora
dopo il ripudio ell'è. La infida schiatta
della vil plebe osa dolersen? osa
pur mormorar del suo signor, dov'io
il signor sono? — Omai di Ottavia il nome,
non che a grido innalzar, non pure udrassi
sommessamente infra tremanti labra,
mai profferire; — o ch'io Neron non sono.

Seneca

Signor, non sempre i miei consigli a vile
tenuto hai tu. Ben sai, com'io, coll'armi
di ragion salde, arditamente incontro
al giovanile impeto tuo mi fessi.
Biasmo, e vergogna io t'annunziava, e danno,
...

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